https://www.iscannisonis.com/wp-content/uploads/2019/10/FURTI-DI-SABBIA.jpgSardegna, restituisce sabbia rubata dopo 40 anni

Sardegna, restituisce sabbia rubata dopo 40 anni

In Sardegna, da diversi anni, è in atto una campagna di sensibilizzazione e prevenzione contro i furti di sabbia nelle spiagge. Un’azione di controllo e presidio (soprattutto in porti e aeroporti, oltre che sul litorale) che sta dando buoni risultati, non solo per le multe salatissime, ma anche per il prevalere del senso civico dei turisti.

E ogni tanto arrivano storie quasi incredibili che lasciano ben sperare. Come quella di una donna lombarda, sposata con un sardo, che dopo 40 anni ha deciso di restituire quanto aveva prelevato dal litorale dell’Oristanese, a poche decine di chilometri da Torre dei Corsari.

Si tratta di 10 chili tra sabbia e conchiglie prelevate negli anni ’80, quando la sensibilità ambientale era agli albori, e non esistevano i movimenti spontanei per la tutela del nostro territorio. Oggi, grazie al tam tam sui social, tantissime persone si rendono conto dei danni provocati da migliaia di piccoli furti.

E in molti ora iniziano a pentirsi. “Mi sento infinitamente in colpa perché ho in casa dei vasi di vetro con sabbia e conchiglie raccolte in Sardegna: vorrei tanto riportarle al loro posto ma non saprei come fare”, scrive la turista lombarda, dopo aver restituito tutto il maltolto. Sabbia e conchiglie sono già state riposizionate sulla spiaggia con la supervisione di un geologo.

Non si tratta comunque dell’unico caso di questo tipo. Nei mesi scorsi, a distanza di 30 anni, un turista veneto originario di Fossò (Venezia), in vacanza nell’isola di Budelli nel 1989, si è ravveduto ed è tornato a La Maddalena per restituire la sabbia rosa che aveva “rubato”. O come la storia di un romano, figlio di emigrati sardi: 40 anni fa, durante le ferie in Sardegna con la famiglia, a Is Arutas nel Sinis, aveva riempito di sabbia un sacchetto e lo aveva portato a casa come souvenir. Nell’estate del 2019, avendo visto una campagna di sensibilizzazione online sul tema, ha deciso di rimediare e di riportare i chicchi bianchissimi nella loro sede naturale.

Al di là dei singoli ravvedimenti, la cronaca del 2019 continua a registrare l’erosione innaturale compiuta ai danni delle coste sarde ad opera di turisti, soprattutto stranieri (spesso ignari delle leggi vigenti e dei danni creati all’ecosistema). Diverse tonnellate di materiale trafugato sono state recuperate grazie all’intensificazione dei controlli e riportate sulle spiagge. L’ultimo caso eclatante risale a fine settembre: ben 100 chili chili di sabbia rubata sono stati riportati a Chia, nel sud-ovest dell’Isola.

Fonte: Ansa.it