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Costa Verde: un viaggio nella Sardegna più autentica e selvaggia

La Sardegna come meta turistica, negli ultimi decenni, è diventata famosa grazie alla Costa Smeralda, meta ambita da un turismo di massa e celebrata da televisione e cinema.

All’estremità opposta dell’Isola, esiste un lato della Sardegna decisamente più selvaggio e meno celebrato dai mass media, in cui regnano quiete e silenzio e la natura è l’assoluta protagonista. Parliamo della Costa Verde, la Sardegna più autentica!

Benvenuti nella Costa Verde

La Sardegna sud occidentale custodisce ancora la sua anima più autentica e incontaminata, poco incline al turismo di massa e ideale per sentirsi come i protagonisti di un film di Indiana Jones: la Costa Verde, tra dune desertiche dorate, torri di guardia spagnole, scogliere a picco sul mare cristallino e un’indomita macchia mediterranea.

Ovunque si respira un’atmosfera rilassata, a passo d’uomo. Senza rinunciare al divertimento, alle escursioni e allo svago, ci si può prendere il tempo per godersi appieno lo spettacolare paesaggio che ci circonda. Si tratta del posto ideale per una vacanza in Sardegna diversa dai soliti cliché!

La Costa Verde si estende per 47 chilometri di litorale. Eredita il suo nome alla ricchissima vegetazione mediterranea, che incornicia le spiagge di sabbia finissima e dorata interrotte da cale rocciose e protette dagli alti monti modellati dal vento.

Il paesaggio nella Sardegna del Sud-Ovest sembra sospeso nel tempo, con la natura che ha ripreso il controllo sui ruderi dei villaggi e dei palazzi minerari abbandonati in seguito alla chiusura delle attività di estrazione nel secolo scorso. Oggi, questi resti inglobati in un ecosistema unico tra vegetazione e sabbia, sono silenziosa e affascinante testimonianza dell’archeologia mineraria all’interno del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. Meritano, a questo proposito, una visita le Miniere di Montevecchio, tra i comuni di Arbus e Guspini.

In un territorio unico nel suo genere, che cela i segreti di un passato millenario, le spiagge sono il fiore all’occhiello di una Natura indomita e selvaggia, con unicità faunistiche e floreali che la rendono meta per naturalisti e biologi di tutto il mondo.

Capo Pecora - foto di dake_sardinia (Instagram)

Capo Pecora – foto di dake_sardinia (Instagram)

Capo Pecora, all’estremità sud della Costa Verde, è una lingua di terra ricoperta in gran parte di ciottoli medio grandi, color rosato, levigati dalle onde e dal vento. Un litorale ruvido, quasi aspro, disegnato da rocce, sabbia e baie modellate dalla corrente, che offre alcuni tra i fondali più colorati e popolati della costa.

Meta obbligatoria è la bellissima Piscinas, con le sue enormi dune di sabbia dorata e finissima, alte fino a sessanta metri (uno dei deserti naturali più grandi d’Europa). La spiaggia è punteggiata da cespugli di sparto pungente, dal giglio di mare e dalla carota spinosa.

Torre dei Corsari - foto di maryzuddas_photography (Instagram)

Torre dei Corsari – foto di maryzuddas_photography (Instagram)

A un “Sahara in miniatura” assomiglia anche la spiaggia di Torre dei Corsari, chiamata “Le Sabbie d’Oro”, che si estende per quasi due chilometri tra sabbia chiarissima e alte dune di sabbia, sulle quali fioriscono ginepri e numerosi esemplari di macchia mediterranea. A circa metà della spiaggia tra Torre dei Corsari e Pistis si trova la Casa del Poeta, un’abitazione realizzata tra i rami di un ginepro secolare che ha una storia davvero romantica.

Stesso fascino selvaggio lo regalano le spiagge di Marina di Arbus, Ingurtosu, Funtanazza (su cui campeggia e incombe, con i fantasmi del passato, l’ex colonia marina abbandonata) e l’incantevole Scivu, di diritto una delle spiagge più belle di tutta la Sardegna.

Scivu - foto di chiara.marzotto (Instagram)

Scivu – foto di chiara.marzotto (Instagram)

La Costa Verde è il più bel gioiello naturale della Sardegna, un territorio magico capace di regalare emozioni autentiche e farci sentire piccoli, ma parte di un disegno più grande, sconfinato come il mare che la lambisce.


Credits foto copertina – momentset (Instagram)